La Schiaccia Briaca è definita “la regina dei dolci della tradizione elbana” e si narra che nacque durante il periodo delle invasioni dei pirati barbareschi tra il XIII e il XVI secolo.
All’epoca, la “schiaccia” – una sorta di focaccia dolce – veniva preparata con ingredienti semplici: frutta secca, uvetta, pinoli – elementi tipici della cucina mediorientale – senza l’uso di alcol, in ossequio alle direttive islamiche e pensata per essere conservata a lungo.
Infatti era uno dei doni più frequenti che si offrivano a chi partiva per il mare, essendo una provvista ideale per marinai e viaggiatori.
Solo nell’Ottocento, la schiaccia diventa “briaca”: alla ricetta originale si aggiunsero vini e liquori che oltre a darle l’ubriacatura le regalarono la sua tipica colorazione rossastra.
Il vino utilizzato è l’Aleatico, celebre vino dolce della zona, e spesso viene aggiunto anche un tocco di Alchermes.
Da quel momento la Schiaccia Briaca è diventata simbolo di convivialità, festa e memorie, è un dolce che racconta storie di mare, migrazioni, addii e ritorni, perfetto da gustare nei giorni di festa o da regalare.
Ecco una versione classica (da circa 6-8 persone), tratta dalla tradizione elbana.
Ingredienti:
Procedimento (versione tradizionale):
Come spesso accade nelle ricette tramandate oralmente, non esiste una “versione ufficiale” della Schiaccia Briaca: le varianti riflettono i territori, le famiglie, la disponibilità degli ingredienti.
Altre versioni possono modificare le quantità, usare meno zucchero (o miele), aggiungere scorze d’arancia o limone, spezie come noce moscata o anice: piccoli tocchi che rendono ogni “Schiaccia Briaca” unica.
In ogni caso, il cuore resta lo stesso: tanta frutta secca, uvetta, un impasto rustico e l’emozione di un dolce che sa di storia.
La Schiaccia Briaca non è solo un dolce: è un pezzo di cultura elbana. Unisce ingredienti semplici e poveri a radici antiche, raccontando la vita di marinai, minatori e contadini.
Ancora oggi è protagonista nelle sagre dell’isola, presente nelle pasticcerie, nei panifici e nei banchetti delle festività – perfetta come souvenir “da portare a casa” dopo una visita all’Elba.
Servita con un bicchiere di Aleatico (o Moscato, a seconda della versione), diventa un dolce che racconta il mare, la terra e l’anima mediterranea dell’isola.
E qui al Brigantino? Ovviamente potrete trovarla, cucinata con amore dalle sapienti mani della nostra maestra dei dolci, e sapremo consigliarvi i migliori posti dove comprarla per portarla con voi a casa!
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